The place of competitive spirit in imperial Rome. The edifice of Curia Athletarum;I luoghi dell'agonismo nella roma imperiale.: Ledificio della curia athletarum

Mitteilungen des Deutschen Archaologischen Instituts - Romische Abteilung

Volumn 111, Issue , 2004, Pages 537-554

  Rama, Federico ^a  

^a UNIVERSITY OF NAPLES FEDERICO II   (Italy)

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EID: 77649101996     PISSN: 03421287     EISSN: None     Source Type: Journal    
DOI: None     Document Type: Article

References (160)

1. «Filumeno. Valentiniano, Valente e Graziano, sempre Au-gusti, Signori e Principi nostri, con l'erezione di una sta-tua nella Curia degli atleti, giudicarono Filumeno, vinci-tore nella lotta totale [v. sotto], nella lotta, nel pancrazio e nei cesti, cior̀ nel pugilato, degno della gloria immorta-le, cosa che tutti i membri dello xystós accolsero con gra-titudine e il Senato ed il Popólo Romano uniti ed insieme salutarono con largo favore». - Scoperta nel 1661 presso il giardino di S. Pietro in Vincoli insieme ad una seconda base di statua databile al 384-392, anchessa perduta, de-dicata al Iottatore Ioannes di Smirne (IG XIV 1106; CIL VI10153; Moretti, Inscr. Gr. 245); entrambe, éntrate nella collezione del cardinale Fabio Chigi, furono poi trasferi-te nel palazzo a SS. Apostoli. - II termine = traduce, con una resa quanto più aderente al significato originario, il sostantivo solitamente usato come sinonimo di pankrátion; evidentemente, in época tarda, i due termini qualificavano discipline distinte, per quanto affini; sulla terminología v. M. Poliakoff, Com-bat Sports in the Ancient World. Competition, Violence, and Culture (1987) 54;
2. I. Weiler (ed.), Pankrátion (1996) 198, con elenco delle fonti.
3. IG XIV 956;
4. Moretti, Inscr. Gr. 246b, I.23.
5. IG XIV1054;
6. Moretti, Inscr. Gr. 235,1.7
7. IG XIV 1055b;
8. Moretti, Inscr. Gr. 236,1.9.
9. IG XIV 1109.1110;
10. Moretti, Inscr. Gr. 237. 238,1.8.
11. IG XIV 1052;
12. Moretti, Inscr. Gr. 26.
13. Moretti, Inscr. Gr. 236.
14. G. Lugli, Fontes ad topographiam veteris urbis Romae pertinentes III (1955) nn. 310-321 bis; assai dubbia è la perti-nenza alia Curia di IG XIV1108; v. Lugli o.c. n.320;
15. Moretti, Inscr. Gr. 251.
16. M. L. Caldelli, ZPE 93,1992,75-87 e ead., L'Agon Capito-linus. Storia e protagonisti dali'istituzione domizianea al IV secólo (1993) passim e specialmente 100-105.
17. Secondo una recente un'ipotesi di U. Sinn, Olympia und die «Curia Athletarum> in Rom in: Agonistik in der römischen Kaiserzeit, Coll. Münster 1995, Stadion 24,1998,129 ss., la sýnodos atletica avrebbe avuto una propria sede stabile fin dalletà neroniana, ulteriormente consolidata in época domizianea, riproponendo a Roma le funzioni di un edificio ospitante un collegium atletico a Olimpia; l'assunto, olt-re a travisare quanto enunciato da Caldelli, L'Agon Capi-tolinus o.c. (cfr. a proposito ibid. 101), non trova però alcun riscontro nelle fonti né nell evidenza archeologica.
18. Cod. Theod. 13, 3, 8 (= Cod. Iust. 10, 53, 9): «quot regiones urbis sunt exceptis portus Xysti virginumque Ve-stalium»; il passo è citato in L. Friedländer - G. Wissowa, Darstellungen aus der Sittengeschichte Roms in der Zeit von Augustus bis zum Ausgang der Antonine II (1921) 158 nota 3, dove si preferisce una lezione «porticus Xysti> -peraltro non attestata dalla tradizione manoscritta - ri-spetto alia quale pare più plausibile quella comunemente accettata in considerazione del particolare statuto giuri-dico di cui doveva godere I'area portuale.
19. Dig. 3, 2, 4: «et generaliter ita omnes opinantur et utile videtur, ut ñeque thymelici ñeque xystici ñeque agitato-res nec qui aquam spargunt ceteraque eorum ministeria, qui certaminibus sacris deserviunt, ignominiosi habean-tur»; citato in J.-P. Thuillier, CRAI 1999, 1096.
20. L'intervento decisivo della casa imperiale awenuto sotto Antonino Pio potrebbe anche spiegarsi con il clima culturale, fortemente ellenizzante in un momento che vede a Roma, e specialmente a corte, l'influenza di vari espo-nenti della cd. Seconda Sofistica, tra i quali Erode Attico, propugnatore del rinnovo di culti e istituzioni della Grecia dei secoli passati (al momento del suo arrivo a Roma, nel 136, egli ricopriva la carica di agonothetes), il quale nel 143 rivesti il consolato; v. P. Graindor, Un milliardaire an-tique. Hérode Atticus et sa famille (1930) 64-67;
21. V. Ame-Iing, Herodes Atticus I (1983) 61 s.;
22. J. Tobin, Herodes At-tikos and the City of Athens (1997) 27. 30-32;
23. sui legami tra Erode Attico e il mondo degli agoni bastí ricordare, tra le sue numeróse iniziative edilizie, il rifacimento degli stadi di Atene e di Delfi e la costruzione degli odeia ancora ad Atene, a Corinto e a Patrai (v. Tobin o. c. 161-173. 301.304;
24. M. Galli, Die Lebenwelt eines Sophisten. Unter-suchungen zu den Bauten und Stiftungen des Herodes Atticus [2002] 12-28.55-63.81-84. 239-248). Una even tuale responsabilità diretta di Erode Attico circa la con-cessione di una sede per la xystikè synodos rappresen-terebbe un'interessante analogía con la costruzione del Yuuváotov nella città di Smirne, realizzata con i fondi elargiti da Adriano per intercessione del retore Polemone; v. Philostr. soph. 1, 25 (II 43.531 ed. Kayser).
25. PLond. III n. 1178,11.1-2.37-38;
26. da Hermoupolis. - L. Mit-teis - U. Wilcken (ed.), Grundzüge und Chrestomathie der Papyruskunde I2 (1912) n.156.
27. Torino, Archivio di Stato, cod. a.II.2. J.15, s.v. Roma, c.95. Non è certo se al medesimo ritrovamento appartenga anche IG XIV 1058 (Moretti, Inscr. Gr. 242) ricordata dallo stesso Ligorio (Napoli, Bibl. Nazionale, ms. XIII. B.7, c 431 e Torino, o. a).
28. Moretti, Inscr. Gr. 239. Perduta, II sec. - L'ubicazione del sito dello scavo presso il Ludus Magnus fornita dall'anti-quario non deve trarre in inganno poiché, secondo la ri-costruzione ligoriana della pianta topográfica di Roma antica, l'edificio era posto a nord del Colosseo in corri-spondenza dei ruderi affioranti delle terme di Tito, v. P. A. Frutaz, Piante di Roma II (1962) tav. 16,25;
29. la corretta Io-calizzazione delledificio, come è noto, fu possibile solo dopo gli scavi del 1937 e del 1959-1961 effettuati a est del Colosseo sotto il quartiere moderno, v. A. M. Colini - L. Cozza, Ludus Magnus (1962).
30. Moretti, Inscr. Gr. 36b. Perduta, 205. - La base fu riuti-lizzata durante la prefettura urbana di Iulius Félix Cam-panianus nel 465 ca. (CIL VI 1670b).
31. L. Fauno, Delle antichità della città di Roma (1553). La lo-calizzazione è ribadita sia da Ligorio (Napoli, Bibl. Nazionale XIII. B. 8, c. 146 e Torino, AS, a.II.3. J.16, s. v. Stilicho) che dallo Smet (Inscriptionum antiquarum liber [1558] f. 9 n.7).
32. Moretti, Inscr. Gr. 257. 258. La presenza di IG XIV 1116 «apud columnan Traiani» indica senz'altro la sua appar-tenenza ai marmi antichi della collezione di Johan Gori-tz (Coricius o Corytius), letterato e collezionista del primo Cinquecento, già proprietario di IG XIV 1062b ma anche di CIL VI 1728b, contenente í'editto prefettizio di Fl. Philippus (praefectus Urbi, forse nel 391;
33. v. A. H. M. Jones - J. R. Martindale - J. Morris, The Prosopography of the Later Román Empire I [1971] 697 s.v. Philippus 8); sul Museum Coritianum, raccolto nella casa/giardino sita alie pendici del Campidoglio lungo la strada di Macel de'Cor-vi presso la chiesa di S. Lorenzo
34. 21989) 275.
35. Archivio di S. Pietro in Vincoli, ms. M1007 f. íoov (post 1526) e f. 102 (1539);
36. un documento molto più antico (1391), ed oggi non più rintracciabile, è ricordato in P. Fedele, ArchStorRom 29,1906,191 nota 1. Ringrazio vivamente don Michele Guglielmi, abate della chiesa di S. Pietro in Vincoli, per la sua córtese ed amabile disponibilità nel-l'avere messo a disposizione la documentazione archivi-stica del capitolo di S. Pietro in Vincoli.
37. Frutaz o. c. III158 tav. 359;
38. gli Umanisti ponevano in questo luogo le Curiae Veteres, cfr. anche Biondo Flavio, Roma Instaurata (ed. 1446) in: G. Valentini, G. Zucchetti, Codice Topografico della città di Roma IV (1953) 296
39. e G. Ter-ribilini, Descriptio templorum urbis Romae (Roma, Bibl. Casanatense, ms. 2185) IX c. 132: «San Pietro in Vincola. Questa chiesa è nel Monte Esquilino dove erano le stufe Titiane quale fu edificata da Eudoxia moglie di Teodosio Imperatore sopra le rovine della Curia vecchia e Papa Si-sto terzo la consagrò l'anno 435 in circa e la fece Titolo di Cardinale quale essendo poi rovinata Papa Palagio la restaurò ».
40. IG XIV 1054. 1055. 1102;
41. Moretti, Inscr. Gr. 235. 236. 240.
42. Napoli, Mus. Arch. Naz. - La cronología proposta dal Moretti, Inscr. Gr. 139-143, potrebbe essere abbassata ad una data successiva al 143, essendo l'iscrizione copia di un documento ed incisa dopo la concessione della sede.
43. 21990) 253 f.
44. IG XIV 1052 (Moretti, Inscr. Gr. 26). Museo del Cimitero Teutónico;
45. J. Matal (Metellus), Cod. Vat. Iat. 6040 f.90v.
46. P. Manuzio, Cod. Vat. Iat. 5253 f.33iv: «Nel Cortile del Car(dina)le AIess(andri)no a S. Ap(os)t(ol)o» come è pos-sibile leggere ad un attento esame del testo. Michele Bonel-li (morto nel 1598)
47. pronipote di Pio V e Camerarius della Chiesa nel 1591 (v. C. Eubel [ed.], Hierarchia Catholica II [1914] 43)
48. risiedeva nell'attuale palazzo Valentini, ricor dato in un elenco di palazzi romani dell età di Clemente VIII, v. P. Tomei, Palladio 3,1939,171: «n.28 - Casa del Card. Alessandrino in Piazza de Santi Apostoli».
49. IG XIV 1058. 1103. 1105. 1107. 1109 (Moretti, Inscr. Gr. 242. 241. 243. 244. 237). CIL VI 10153 (IG XIV 1106;
50. Moretti, Inscr. Gr. 245) e 10154. Tutte le iscrizioni, éntrate nella col-lezione Chigi, sonó ora perdute. - Le iscrizioni greche si datano agli anni fra il 170 e il 180 e al 196; le due latine ri-spettivamente al 384-392 e al 364-378 come giá detto so-pra (nota 1).
51. O. Falconieri, Inscriptiones athleticae nuper repertae, etc. (1668) 2.
52. R. Lanciani, Storia degli scavi di Roma V (1994) 208.
53. L. Giampaoli (ed.), Memorie delle Sante Catene di S. Pie-tro apostólo (1884) 170 nota 1;
54. il documento non è più re-peribile, per I'ubicazione del luogo v. la pianta di Roma di G. B. Falda (1676), in P. A Frutaz, Piante di Roma III (1962) tav. 158,2; 359.
55. Falconieri o.c. 2.
56. F. Nardini, Roma Antica, ed. A. Nibby (1814) 262 s.: «Solamente osserverò, che quelle iscrizioni atletiche tróvate presso S. Pietro in Vincoli sul declinare del secólo XVII. e da Falconieri nel 1668 Ilústrate, non appartennero ad al-cun particolare, come si è finora creduto, ma a quello che formava parte integrante delle Terme di Tito, dimostrando chiaramente il luogo ove furono tróvate, e 1 esservi nelle Terme cotali ginnasi per l'esercizio della gíoventù».
57. S. Ricci, BCom 19,1891,185-209
58. e R. Lanciani, Forma Ur-bis Romae (1893-1899) tav. 23;
59. pur rifiutando la colloca-zione proposta da Ricci e Lanciani, non si avanza alcu-na ipotesi di collocazione in LTURI (1993) 330 s.v.
60. Curia Athletarum (L. Chioffi), dove si osserva tuttavia che edifici destinad ad ospitare persónate o attrezzature sonó invece piuttosto ipotizzabili nella fascia immediatamente contigua al perímetro termale;
61. v. anche L. Richardson jr., A New Topographical Dictionary of Ancient Rome (1992) 102 s. v.
62. Curia Athletarum e B. Bollmann, Römische Vereinshäu-ser (1998) 245 s. A 6 tav. 42,1.
63. Sull'ambiente biabsidato delle terme di Traiano v. ora K. De Fine Licht, AnalRom 30, 2004,119-136.
64. G. Carettoni - A. M. Colini - L. Cozza - G. Gatti, Pianta marmórea di Roma antica (1961) tav. 18,10,1 e cod. Ursi-nianus (BAV, Cod. Vat. Iat. 3439) f- 23,5 = Pianta marmórea o. c. tav. 14.
65. In proposito v. da ultimo S. Settis, Laocoonte. Fama e Sti-le (1999) e specialmente 99-230, con repertorio dei docu-menti sul ritrovamento a cura di S. Maffei.
66. In proposito v. da ultimo D. Palombi, Tra Palatino ed Esquilmo. Velia, Carinae e Fagutal. Storia urbana di tre quar-tieri di Roma antica, RÍA Suppl. i (1997).
67. LTUR II (1995) 56-63 s.v. Domus Áurea. II palazzo sul-l'Esquilino (L. Fabbrini) con bibl. precedente; LTUR V (1999) 67-69 s.v. Thermae Traiani (G. Caruso - R. Vol-pe), con bibl. precedente.
68. Grazie all'analisi geológica del suolo si è potuto stabilire che il dislivello tra lo sperone dell'Esquilino e la valle della Suburra era in origine molto più accentuato; v. Palombi o.c. 9.
69. LTUR IV (1999) 159s. s.v. Praefectura Urbana (F. Coarelli), con bibl. precedente.
70. CIL VI1656.1657. 1674. 1712.1728b. 1770. 31959 + 37114;
71. AE (1939) 62 + CIL VI 31419 provengono da scavi sul Celio nei Castra Praetoria (R. Lanciani, BCom, 1877,12) ma furono quasi certamente prelevati dal Fagutal. Altre iscri-zioni prefettizie, o menzionanti personaggi Iegati alia pre-fettura, per le quali è plausibile ammettere un'originaria provenienza dai pressi di S. Pietro in Vincoli sonó CIL VI1662.1701b e 1707, utilizzate come materiali di reim piego nelle chiese di S. Vito, S. Pudenziana e S. Martino ai Monti; l'ultima di esse, scoperta nel 1667, è ricordata anche dal Falconieri o.c. 127 nota 148, per presentare sul lato destro una dedica votiva in greco ad Asclepio, antecedente la sua più tarda riutilizzazione; per altre iscrizioni (CIL VI1766.31893)
72. v. G. Bertolozzi-Casti, ArchStorRom 120,1997, 6 nn. 6. 7.
73. A. Chastagnol, La Préfecture urbaine à Rome sous le Bas-Empire (1960) 247;
74. Bertolozzi-Casti o. c. 7;
75. LTUR IV (1999) 160;
76. su Bellicius v. J. R. Martindale, The Prosopography of the Later Román Empire II [1980] 223 s.v. Bellicius.
77. Palombi o.c. 149-161.
78. CIL III12336, da Skaptoparene (Tracia);
79. 2 (1941) n. 106.
80. Chastagnol o.c. 250, il quale si riferisce all'intero com-plesso dello scrinium Tellurense; la ricostruzione fornita dallo Chastagnol (tav. 6,2) risulta ora, alia luce delle più recenti proposte, semplicemente da ribaltare secondo un orientamento nord-sud.
81. A. M. Colini - G. Matthiae, Ricerche intorno a S. Pietro in Vincoli, MemPontAcc 9 (1966);
82. cenni sulla domus in D. Bizzarri Vivarelli, MEFRA 88,1976,745
83. e F. Guidobal-di in: A. Giardina (ed.), Società romana e impero tardo-antico II (1986) 175.
84. Colini - Matthiae o.c. 52 ss.
85. Si segué la cronología indicata dal bollo CIL XV 408.
86. C. Buzzetti - A. M. Colini, RendPontAc 36,1964,75-91 e in particolare 89 ss.;
87. tali conclusioni vennero ribadite in Colini - Matthiae o. c. 51: «mentre è da escludere che nella zona [scil. tra S. Pietro in Vincoli e le terme di Traia-no] si trovasse la ha qualche atten-dibilità l'ipotesi che vi fosse la la quale doveva trovarsi presso le terme (IG XIV1055) e che ven-ne scavata nei secoli XVI e XVII in un punto imprecisato degli orti del Convento di S. Pietro in Vincoli».
88. P. Fedele, ArchStorRom 29,1906,191 nota 1: «Oltre agli edifici della Prefettura Urbana e le terme di Tito e di Traia-no, presso S. Pietro in Vincoli era anche la
89. IG XIV1109 (Moretti, Inscr. Gr. 237). H. W. Pleket, ZPE10, 1973,214-221;
90. cfr. Serv. Aen. 5,484: « et arma deposuit et arti renuntiavit, id est fecit».
91. Sulla storia della chiesa v. R. Krautheimer, ProcAmerPhil Soc 84, 1941, 353-429;
92. Corpus Basilicarum Christiana-rum Romae III (1967) 179-184.
93. Acta Conciliorum Oecumenicorum 1, 3, 36 (III 95, 1 ed. Schwartz); sul presbítero Philippus, v. G. Bertolozzi-Ca-sti, ArchStorRom 120,1997, 20 nota 72.
94. G. B. De Rossi (ed.), Inscriptiones Christianae Urbis Romae saec. VII antiquiores II (1888) 110 n. 66
95. (E. Diehl [ed.], Inscriptiones Latinae Christianae Veteres I [1925] n. 1779) «Theodosius pater Eudocia cum coniuge votum / cumque suo supplex Eudoxia nomine solvit»; non se ne conosce l'esatta posizione all'interno della chiesa (v. Krautheimer o.c. 401).
96. P. Ewald - L. M. Hartmann (ed.), MGH, Epistulae 1366s.: Gregorio Magno ricorda Andromaco e Agapito come «pre-sbyteri tituli Eudoxiae» (595-600);
97. De Rossi, Inscriptiones Christianae o.c. 110 n. 7; 134 n.3 (= Diehl, Inscriptiones Latinae Christianae Veteres o.c. 974). Del testo si conosce una copia esposta in una chiesa di Ain-Ghora, presso l'antica Tebessa (S. Gsell, Monu-ments antiques de TAlgèrie II [1901] nn. 159.160) circo-stanza forse ricollegabile con la presenza in África della stessa imperatrice Eudocia II, condotta prigioniera da Genserico dopo il Sacco di Roma del 455 e liberata nel 462; v.
98. «Che il prisco nome e il remoto passato lascino il posto al nuovo. Si gioisca ora nel consacrare i sovrani voti. Innal-zato Sisto aUbnore della Sede Apostólica, riceveteli ora, nel nome e insieme nel segno di Pietro e Paolo, come unico dono, in cui il duplice si fa uno. Un solo onore celebra coloro che una sola fede abbraccia. Questo è il compito assunto, dopo la universale vittoria di Cristo ad Efeso, dal presbítero Filippo il quale con l'aiuto del vittorioso Maestro guadagnò la ricompensa per i discepoli. E da li il vec-chio ríportò la palma della vittoria.»
99. La cronología sembra corrispondere a quella delle strut-ture con edificio termale annesso scoperte sotto la con-fessione e dátate dal Krautheimer o.c. 392, per la técnica muraría, tra le Mura Aureliane e gli inizi del IV secolo; se-condo il Guidobaldi o. c. la domus sarebbe appartenuta al praefectus Urbi Bellicius (v. sopra), rievocato, con un pro-cesso retrospettivo, nella figura di Hermes ricordata nella Passio Alexandri, Eventii et Theoduli (Acta Sanctorum, 1 mai, 14,1, 371 ss. ed. Henschen - Papebroch).
100. Non è certo se già a questa fase si possa far risalire il culto delle catene di S. Pietro, menzionate dall'iscrizione del mosaico absidale (De Rossi, Inscriptiones Christianae o. c. II134 n. 1; 157 n. 10) e destínate poi a prevalere nella defi-nizione onomastica della chiesa.
101. F. Martinelli, Roma ex ethnica Sacra (1653) 248 s., citato in Krautheimer o. c. 410.
102. «Corpora sanctorum condens ibi Machabeaeorum» (1.6).
103. Martyrologium Hieronymianum, ad 1 Aug. in Acta Sanctorum 3-4 Nov. (65,1,99, ed. De Rossi - Duchesne); «KI. Augus. Romae - dedicatio (primae) ecclesi(ae) A beato Petro construct(a)e et consacratae»;
104. cfr. Acta Sanctorum 65, 2, 408 ss., ed. Delehaye.
105. Pol. Silv. (Inscriptiones Italiae XIII 2 [1947] 217): «Augustus Kalendae: Natalis Pertinacis et martyrium Macca-beaeorum»; lo scrittore Silvius Polemus fu attivo in Gal-lia intorno al 438, proprio sotto il regno di Valentiniano III, v. T. Mommsen (ed.), MGH, Chronica Minora, ad a. 438 (I 660).
106. Leo Magnus, Tractatus 84bis (Corpus Christianorum, s. Iat. 88A, 529. 5-7): «hoc die antiquam festivitatem huius loci consecratione geminavit».
107. V. sopra nota 55.
108. H. Bloch in: A. Momigliano (ed.), 11 conflitto tra paganesimo e cristianesimo nel secólo IV (1968) 202-224
109. v. ora: G. Bowersock, Hellenism in the Late Antiquity (1990);
110. M. Sordi, in: ead. (ed.), L'impe-ro romano-cristiano. Problemi politici, religiosi, cultura-li (1991) 121-137;
111. A. Fraschetti in: S. Ensoli - E. La Rocca (ed.), Áurea Roma. Dalla città pagana alia città cristiana (2000) 263-266
112. Sulla metáfora, tra le varié fonti cristiane, v. in partico-lare: Aug. civ. 14, 9;
113. Ambr. Iob, 1, 2, 4;
114. in psalm. 36,52 (Migne, Patrología Latina 14,838.1042);
115. Abrah. 1, 2, 6 (Corpus Scriptorum Ecclesiaticorum Latinorum 32/1, 505).
116. Acta Sanctorum, 65, 2, 409, ed. Delehaye.
117. H. Dörrie (ed.), Passio SS. Machabeaeorum. Die antike lateinische Übersetzungen des IV. Makkabäer-buches, AbhGöttingen 22 (1938).
118. Inscriptiones Italiae XIII 2 [1947] 489.
119. S. Gsell, Inscriptions latines de 1 Algérie I (1922) n. 3041;
120. W. F. Snyder, YCISt 7,1940, 297-317.
121. L. Giampaoli (ed.), Memorie delle Sante Catene di S. Pietro apostólo (1884) 34;
122. l'attribuzione deriva evidentemente dalla tarda recensio del Martyrologium Hieronymianum (v. sopra nota 63).
123. M. Armellini, Le Chiese di Roma (1887) 613;
124. Ch. Hülsen, Le Chiese di Roma nel Medioevo (1926) 469 nota 62.
125. Liber Pontificalis 1,35,33 (1187, ed. Duchesne;
126. G. Valentini - G. Zucchetti, Códice Topográfico della cittá di Roma II [1953] 232): «Hisdem temporibus consitutit beatus Silve-ster in urbe Roma titulum suum in regione III iuxta thermas Domitianas qui cognominantur Traianas, titulum Silvestri, ubi donavit Constantinus Augustus».
127. Cass. Dio 69, 4,1, nel catalogo dei
128. Sulledificio v. Forschungen in Ephesos I (1906) 181 ss.
129. Die Inschriften von Ephesos IV (1980) n. 1089 e 1155;
130. altri documenti agonistici restituiti dagli scavi nell'area sonó: n. 1088 (della sýnodos?). 1090-1094 (frammenti agonistici dalla Arkadiane). 1098 (1.4:). 1106.1119 (dalla Arkadiane). 1121.1123.1124 (iscrizione del pancraziaste Ti. Claudius Artemidorus, I see). 1128-1129.1129a (base della statua di L. Claudius Phrygianos). 1143.1145. 1150.1151.1154 (dalla Arkadiane).
131. F. K. YegÜl, The Bath-Gymnasium Complex at Sardis, Archaeological Exploration of Sardis III (1986) 43;
132. tre le iscrizioni agonistiche finora note dalla città: W. H. Buckler - D. M. Robinson (ed.), Greek and Latin Inscriptions, Archaeological Exploration of Sardis VII (1932) nn. 78.79
133. (= Inscriptiones Graecae ad res Romanas pertinentes IV [1927] 1519;
134. L. Moretti, Iscrizioniagonistichegreche [1953] n. 84
135. base di Markos Aurelios Damostratos Damas, dallo stadio; sull'atleta v. ora J.-Y Strasser, BCH127,2003, 251-299, e per l'iscrizione da Sardi ibid. 258-273) e 80.
136. C. J. Cadoux, Ancient Smyrna. A History of the City from the Earliest Times to 324 A. D. (1938) 181.
137. Vitr. 5,11,4; in proposito v. E. Pettenó, RA 1999,3-34. Rin-grazio Prof. ssa Caldelli per la utile segnalazione di questo contributo.
138. IG XIV 1055;
139. J. Delorme, Gymnasion (1960) 254. 257;
140. v. anche B. Boll-mann, Rómische Vereinshäuser (1998) A18. A 21. C 44, per la situazione relativa ad alcune scholae a Roma e a Porto.
141. Delorme o. c. 76-78 figg. 11.12 (Delfi); 126-129 fig. 34 (Mi-leto); 149-160 fig. 28 (Délos).
142. Varro ling. 5, 83: «curiones dicti a curiis, qui fiunt, ut in his sacra faciant»;
143. B. M. Felletti Maj, NSc, 1948,308-319, citata anche in Colini - Matthiae o. c. 49 s. I rilievi effettuati hanno costantemente posto in luce strutture murarie técnicamente non anteriori alia seconda meta del II sec. malgrado l'impiego di Iaterizi di época adrianea (v. CIL XV 479.1020.1347);
144. un frammento di laterizio con bollo di etá adriana (CIL XV 593) fu scoperto, alia fine dell'Ottocento, nel corso di uno sterro sotto il piano della Scuola di Applicazione per Ingegneri, v. G. Gatti, NSc (1892) 312.
145. A questa fase potrebbe appartenere il tratto di muro inca-strato, allesterno, nell'abside della chiesa (Colini - Matthiae o. c. fig. 60), giá datato dal Krautheimer, ProcAmer-PhilSoc 84,1941, 390, sulla base della técnica edilizia, al-l'età severiana.
146. Felletti Maj o.c. 310s.
147. Cod. lust. 10,54 (53), in M. L. Caldelli, LAgon Capitolinus. Storia e protagonisti dall'istituzione domizianea al IV secólo (1993) 105 nota 236;
148. la cronología dell'editto riposa sulla menzione del prefetto urbano Aurelius Hermoge-nes, cui l'editto é indirizzato, in carica dal 30 ottobre 309 fino al 28 ottobre 310; v.
149. A. H. M. Jones - J. R. Martindale - J. Morris, The Prosopography of the Later Román Em-pire I [1971] 424 s.v. Aurelius Hermogenes 8.
150. K. Lennartz, Kenntnisse und Vorstellungen von Olympia und den Olympischen Spielen in der Zeit von 393-1896 (1974) 13;
151. sulla posizione di Giuliano verso la pratica gin-nica v. J. Bouffartigue, L'Empereur Julien et la culture de son temps (1992) 498 s.
152. Caldelli, LAgon Capitolinus o.c. 50-52.
153. Colini - Matthiae o.c. 51 nota 48 n.5.
154. A. Chastagnol, La Pŕfecture urbaine à Rome sous le Bas-Empire (1960) 361-363;
155. Se ne trova menzione già in Ulpiano, Dig. 1,12,1.12 (Corpus Iuris Civilis 1,41,29.26 ed. Mommsen - KrÜger): «Disciplina spectaculorum ad praefecti urbi curam pertinere videtur».
156. La chiusura dei giochi olimpici si data comunemente al 394, come conseguenza degli editti imperiali emanati da Teodosio nel 391/92 (Cod. Theod. 16,10,10-12), ma è ne-cessario arrivare agli editti di Onorio e Arcadio del 399 (Cod. Theod. 16,16-17), che vietavano lo svolgimento delle feste religiose pagane, per constatare il sorgere di un clima ferocemente antipagano responsabile del rogo del tempio di Zeus (Sch. Lukian. Rhet. praec. 176, 3-6; 178, 2-7, ed. Rabe);
157. in proposito v. Lennartz o.c. 13-17 e I. Weiler, Gr-Beitr 12/13, 1985/86, 235-263 e specialmente 257;
158. per la política religiosa di Teodosio, dopo il saggio di W. Ensslin, Die Religionspolitik des Kaisers Theodosius des GroGen (1953) e le osservazioni di Ch. Pietri, Roma Christiana I-II (1976) 441-447
159. v. ora: S. Williams - G. Friell, Theodosius. The Empire at Bay (1994) 119-133
160. e H. Leppin, Von Constantin dem Großen zu Theodosius II (1996) 105 s.