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2
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61449365520
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Oxford,, cap. 8, Clientela
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P.A. Brunt, The Fall of the Roman Republic, Oxford, 1988, cap. 8, Clientela, pp. 382-442
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(1988)
The Fall of the Roman Republic
, pp. 382-442
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Brunt, P.A.1
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3
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79954949742
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Questo modo di descrivere la classe costituita, a Roma, dai magistrati e dai candidati non è del tutto soddisfacente, benché sia vero che, al suo interno, l'aristocrazia in senso proprio godesse della massima influenza
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Questo modo di descrivere la classe costituita, a Roma, dai magistrati e dai candidati non è del tutto soddisfacente, benché sia vero che, al suo interno, l'aristocrazia in senso proprio godesse della massima influenza
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6
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60949556353
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È il titolo del capitolo VI del libro
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È il titolo del capitolo VI del libro
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7
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84971791403
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The Political Character of the Classical Roman Republic, 200-151 B.C
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Ma come nota lo stesso Millar (p. 19, «When he [Polybius] needs to give a one-word characterization of the Roman political system (23. 14. 1, he calls it aristocratic: Publius Scipio, who sought honour in aristocratic politeuma, won goodwill among the masses and trust among the Senate. This very passage thus clearly illustrates why he found it necessary to emphasize also the democratic and popular element in the working of the state»
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Ma chi volesse comunque prendere posizione al riguardo, non avrebbe motivo di rifiutare la formula della «costituzione mista» suggerita da Polibio nel suo sesto libro; cfr. la dedica di Millar Polybio nostro nel suo articolo The Political Character of the Classical Roman Republic, 200-151 B.C., in «Journal of Roman Studies», LXXIV, 1984, pp. 1-19. Ma come nota lo stesso Millar (p. 19): «When he [Polybius] needs to give a one-word characterization of the Roman political system (23. 14. 1), he calls it "aristocratic": "Publius (Scipio), who sought honour in aristocratic politeuma, won goodwill among the masses and trust among the Senate". This very passage thus clearly illustrates why he found it necessary to emphasize also the democratic and popular element in the working of the state»
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(1984)
Journal of Roman Studies
, vol.74
, pp. 1-19
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8
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0003621295
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Paris, («car ces élections [...] n'étaient guère sérieuses»); Veyne non considera importanti le elezioni per il popolo soprattutto perché esse erano, a suo parere, rigorosamente «apolitiche» e il loro esito non avrebbe avuto alcuna seria conseguenza politica
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P. Veyne, Le pain et le cirque, Paris, 1976, p. 421 («car ces élections [...] n'étaient guère sérieuses»); Veyne non considera importanti le elezioni per il popolo soprattutto perché esse erano, a suo parere, rigorosamente «apolitiche» e il loro esito non avrebbe avuto alcuna seria conseguenza politica
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(1976)
Le Pain et le Cirque
, pp. 421
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Veyne, P.1
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9
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33746379132
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Stuttgart, cap. 6, Roman elections and politics
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Ma cfr. A. Yakobson, Elections and Electioneering in Rome. A Study in the Political System of the Late Republic, Stuttgart, 1999, cap. 6, Roman elections and politics, pp. 148-183
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(1999)
Elections and Electioneering in Rome. A Study in the Political System of the Late Republic
, pp. 148-183
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Yakobson, A.1
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10
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79954899745
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A meno di pensare che le elezioni romane fossero decise da obbedienti schiere di clienti - un'opinione caduta da qualche tempo in discredito; cfr. supra, nota 2 e testo. Per l'equilibrio con cui Hölkeskamp tratta l'argomento, cfr. pp. 42-45
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A meno di pensare che le elezioni romane fossero decise da obbedienti schiere di clienti - un'opinione caduta da qualche tempo in discredito; cfr. supra, nota 2 e testo. Per l'equilibrio con cui Hölkeskamp tratta l'argomento, cfr. pp. 42-45
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11
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79954912700
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Un nobilis era sempre un nobilis, anche se non abbracciava una carriera senatoria o non aveva successo. Hölkeskamp parla di « Senatsadel», sottolineando correttamente come l'ethos dell'aristocrazia romana esercitasse forti pressioni sui singoli aristocratici, sollecitandoli a entrare nell'arena politica e a lottare per i suoi piú alti premi
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Un nobilis era sempre un nobilis, anche se non abbracciava una carriera senatoria o non aveva successo. Hölkeskamp parla di « Senatsadel», sottolineando correttamente come l'ethos dell'aristocrazia romana esercitasse forti pressioni sui singoli aristocratici, sollecitandoli a entrare nell'arena politica e a lottare per i suoi piú alti premi
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12
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84929743341
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Cambridge, «successful legislation was [...] one of the most important means by which the politician advanced his own career, nursing the popular support necessary for continued success in the repeated electoral competitions which shaped a senator's life». In generale Morstein-Marx attribuisce al popolo un ruolo essenziale nel sistema politico, ma ritiene che, in ultima analisi, la partecipazione popolare servisse ad accrescere la legittimità e la stabilità di una repubblica prevalentemente aristocratica
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Sul legame fra elezioni popolari e legislazione cfr. per esempio R. Morstein-Marx, Mass Oratory and Political Power in the Late Roman Republic, Cambridge, 2004, p. 8: «successful legislation was [...] one of the most important means by which the politician advanced his own "career", nursing the popular support necessary for continued success in the repeated electoral competitions which shaped a senator's life». In generale Morstein-Marx attribuisce al popolo un ruolo essenziale nel sistema politico, ma ritiene che, in ultima analisi, la partecipazione popolare servisse ad accrescere la legittimità e la stabilità di una repubblica prevalentemente aristocratica
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(2004)
Mass Oratory and Political Power in the Late Roman Republic
, pp. 8
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Morstein-Marx, R.1
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13
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79954852775
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The People's Voice and the Speakers' Platform: Popular Power, Persuasion and Manipulation in the Roman Forum
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Per un esame della sua tesi, cfr. A. Yakobson, The People's Voice and the Speakers' Platform: Popular Power, Persuasion and Manipulation in the Roman Forum, in «Scripta Classica Israelica», XXIII, 2004, pp. 201-212
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(2004)
Scripta Classica Israelica
, vol.23
, pp. 201-212
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Yakobson, A.1
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14
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80054324935
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Integrationsrituale in der römischen Republik. Zur einbindenden Wirkung der Volksversammlungen
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G. Urso, a cura di, Roma
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P. 88 (sottolineatura mia), dove si cita M. Jehne, Integrationsrituale in der römischen Republik. Zur einbindenden Wirkung der Volksversammlungen, in G. Urso, a cura di, Integrazione, mescolanza, rifiuto. Incontri di popoli, lingue e culture in Europa dall'Antichità all'Umanesimo, Roma, 2001, p. 108
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(2001)
Integrazione, Mescolanza, Rifiuto. Incontri di Popoli, Lingue e Culture in Europa dall'Antichità all'Umanesimo
, pp. 108
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Jehne, M.1
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15
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79954743576
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Su ciò cfr. Morstein-Marx, Mass Oratory and Political Power, cit., cap. 6, Contional ideology: the invisibile optimate, pp. 204-240. Secondo l'autore, «in the late Republic any discernibly distinct optimate ideology tended to be kept out of the contio» (p. 229). Ciò significa che gli oratori ottimati accettavano il principio della sovranità popolare (proprio come proclamavano di stare dalla parte dei veri interessi del popolo), non che evitassero temi ottimati «positivi», primo fra tutti l'autorità del senato
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Su ciò cfr. Morstein-Marx, Mass Oratory and Political Power, cit., cap. 6, Contional ideology: the invisibile optimate, pp. 204-240. Secondo l'autore, «in the late Republic any discernibly distinct "optimate" ideology tended to be kept out of the contio» (p. 229). Ciò significa che gli oratori ottimati accettavano il principio della sovranità popolare (proprio come proclamavano di stare dalla parte dei veri interessi del popolo), non che evitassero temi ottimati «positivi», primo fra tutti l'autorità del senato
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60949923787
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Sulle tirate retoriche cui un senatore poteva ricorrere per assumere un atteggiamento di sottomissione al popolo romano, cfr. Cic, De Or. I 225 sg
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Sulle tirate retoriche cui un senatore poteva ricorrere per assumere un atteggiamento di sottomissione al popolo romano, cfr. Cic., De Or. I 225 sg
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79954862521
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Cfr. Cic., Leg. III 26 (dove Cicerone difende, contro le critiche di parte ottimate, il ruolo svolto da Pompeo nella restaurazione dei poteri tribunizi nel 70 a.C.): «Egli capiva che il nostro Stato non poteva essere privato di questo potere; come poteva, infatti, il nostro popolo rinunciarvi dopo averne fatto esperienza, quando l'aveva preteso con tanta veemenza ancor prima di conoscerlo. Era compito di un cittadino saggio non lasciare a qualche pericoloso demagogo una causa non malvagia in se stessa e cosí popolare da non potere essere contrastata»
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Cfr. Cic., Leg. III 26 (dove Cicerone difende, contro le critiche di parte ottimate, il ruolo svolto da Pompeo nella restaurazione dei poteri tribunizi nel 70 a.C.): «Egli capiva che il nostro Stato non poteva essere privato di questo potere; come poteva, infatti, il nostro popolo rinunciarvi dopo averne fatto esperienza, quando l'aveva preteso con tanta veemenza ancor prima di conoscerlo. Era compito di un cittadino saggio non lasciare a qualche pericoloso demagogo una causa non malvagia in se stessa e cosí popolare da non potere essere contrastata»
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79954751769
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Si noti che, mentre i complimenti di Cicerone sono rivolti ai capi ottimati designati per nome, il suo rimprovero (qua re videant ne sit periniquum et non ferendum), benché evidentemente diretto alle stesse persone (e ai loro sostenitori), è anonimo (63)
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Si noti che, mentre i complimenti di Cicerone sono rivolti ai capi ottimati designati per nome, il suo rimprovero (qua re videant ne sit periniquum et non ferendum), benché evidentemente diretto alle stesse persone (e ai loro sostenitori), è anonimo (63)
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19
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79954811306
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Cfr. la giustificata insistenza di Hölkeskamp su una teorica «eguaglianza oligarchica» fra differenti membri dell'élite senatoria: «Die Senatoren, die zwar als Magistrate, Feldherren und Priester permanent die Rollen untereinander wechselten, bewegten sich daher doch - trotz der klaren politischen Rangunterschiede [...], auf der Ebene der grundsätzlichen Gleichheit» (p. 39; cfr. p. 90)
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Cfr. la giustificata insistenza di Hölkeskamp su una teorica «eguaglianza oligarchica» fra differenti membri dell'élite senatoria: «Die Senatoren, die zwar als Magistrate, Feldherren und Priester permanent die Rollen untereinander wechselten, bewegten sich daher doch - trotz der klaren politischen Rangunterschiede [...], auf der Ebene der grundsätzlichen Gleichheit» (p. 39; cfr. p. 90)
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79954947536
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Cfr. Ascon., 78 C: «Cassiam [legem pratereo] qua lege suffragiorum ius potestasque convaluit»; Cic., Leg. III, 34 (Quinto Cicerone critica la legge sul voto segreto, esprimendo il punto di vista degli ottimati): «Il popolo non ha mai richiesto una simile legge finché è stato libero; esso l'ha richiesta solo quando è stato oppresso dal predominio e dal potere dei principes» («quam [legem] populus liber numquam desideravit, idem oppressus dominatu ac potentia principum flagitavit»). Questo è un curioso e poco notato esempio di fraseologia «popolare» radicale fatta propria da un irriducibile ottimate (quale ci viene presentato da Marco Cicerone)
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Cfr. Ascon., 78 C: «Cassiam [legem pratereo] qua lege suffragiorum ius potestasque convaluit»; Cic., Leg. III, 34 (Quinto Cicerone critica la legge sul voto segreto, esprimendo il punto di vista degli ottimati): «Il popolo non ha mai richiesto una simile legge finché è stato libero; esso l'ha richiesta solo quando è stato oppresso dal predominio e dal potere dei principes» («quam [legem] populus liber numquam desideravit, idem oppressus dominatu ac potentia principum flagitavit»). Questo è un curioso e poco notato esempio di fraseologia «popolare» radicale fatta propria da un irriducibile ottimate (quale ci viene presentato da Marco Cicerone)
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21
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79954871507
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cfr. Cic., Leg. Agr. 3, 13 («ad paucorum dominationem»), un esempio meno eclatante. Ciò poteva accadere soltanto perché la retorica popularis, anche nella sua versione relativamente radicale, costituiva una parte legittima del discorso pubblico romano
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cfr. Cic., Leg. Agr. 3, 13 («ad paucorum dominationem»), un esempio meno eclatante. Ciò poteva accadere soltanto perché la retorica popularis, anche nella sua versione relativamente radicale, costituiva una parte legittima del discorso pubblico romano
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23
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79954943368
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Cfr. per esempio Cic., Acad. 2, 13 sg.
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Cic., Acad.
, vol.2
, pp. 13
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24
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79954945183
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De Or. 2, 124
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De Or. 2, 124
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25
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79954754179
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Ascon., 76-78 C (Pro Cornelio)
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Ascon., 76-78 C (Pro Cornelio)
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26
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79954971616
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15, Oratio Macri
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Sall., Hist. III 48, 1-7; 15 (Oratio Macri)
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Sall. Hist.
, vol.3
, Issue.48
, pp. 1-7
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27
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70449963899
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Popular ideology and popular politics at Rome in the first century B.C.
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Sulla tradizione retorica popularis e l'uso di exempla storici, cfr. N. Mackie, Popular ideology and popular politics at Rome in the first century B.C., in «Reinisches Museum für Philologie», CXXXV, 1992, pp. 49-73
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(1992)
Reinisches Museum für Philologie
, vol.135
, pp. 49-73
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MacKie, N.1
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28
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79954635654
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Morstein-Marx, cit, che sostiene che la «ideological monotony» della contio, il fatto che sia i populares sia gli optimates regolarmente «pledged their allegiance to the same principles and goals», e potevano fondarsi sugli stessi exempla quando si rivolgevano al popolo (cfr. supra, nota 12, «posed a difficult problem of discernment» al loro uditorio popolare e lo lasciava alla mercé degli oratori appartenenti alle classi dominanti e alle loro manipolazioni. Ma è difficile credere che il frequentatore assiduo della contio fosse incapace di distinguere tra le professioni di rispetto espresse da Cicerone per i Gracchi e ciò che di essi diceva Memmio, o tra la difesa, fatta da Memmio, dell'autorità del senato (cfr. il testo citato infra) e quella fatta da Cicerone. Naturalmente, talora il pubblico poteva essere confuso e
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Cfr. Morstein-Marx, Mass Oratory and Political Power, cit., p. 240, che sostiene che la «ideological monotony» della contio, il fatto che sia i populares sia gli optimates regolarmente «pledged their allegiance to the same principles and goals», (e potevano fondarsi sugli stessi exempla) quando si rivolgevano al popolo (cfr. supra, nota 12), «posed a difficult problem of discernment» al loro uditorio popolare e lo lasciava alla mercé degli oratori appartenenti alle classi dominanti e alle loro manipolazioni. Ma è difficile credere che il frequentatore assiduo della contio fosse incapace di distinguere tra le professioni di rispetto espresse da Cicerone per i Gracchi e ciò che di essi diceva Memmio, o tra la difesa, fatta da Memmio, dell'autorità del senato (cfr. il testo citato infra) e quella fatta da Cicerone. Naturalmente, talora il pubblico poteva essere confuso e fuorviato, ma non piú facilmente di quanto avviene in una moderna democrazia dominata dai mezzi di comunicazione di massa
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Mass Oratory and Political Power
, pp. 240
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29
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79954866842
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Termini come «nobiltà», «aristocrazia» o «patronato» hanno spesso avuto questo effetto sul dibattito. Hölkeskamp sottolinea (contro Millar) che «nessuno ha mai preteso dire» che la nobilitas repubblicana era una nobiltà ereditaria in senso strettamente formale (p. 73). E tuttavia, la società e la politica repubblicane sono state certamente descritte come se la nobiltà romana - di fatto, l'intero ordine senatorio - fosse strettamente ereditaria, sebbene nessuno abbia mai preteso dire che le cose stessero effettivamente cosí. Il lettore rischia di essere fuorviato dall'uso (del resto inevitabile) di questi termini suggestivi, cosí come lo studioso che li adopera rischia di lasciarsi trascinare da essi
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Termini come «nobiltà», «aristocrazia» o «patronato» hanno spesso avuto questo effetto sul dibattito. Hölkeskamp sottolinea (contro Millar) che «nessuno ha mai preteso dire» che la nobilitas repubblicana era una nobiltà ereditaria in senso strettamente formale (p. 73). E tuttavia, la società e la politica repubblicane sono state certamente descritte come se la nobiltà romana - di fatto, l'intero ordine senatorio - fosse strettamente ereditaria, sebbene nessuno abbia mai preteso dire che le cose stessero effettivamente cosí. Il lettore rischia di essere fuorviato dall'uso (del resto inevitabile) di questi termini suggestivi, cosí come lo studioso che li adopera rischia di lasciarsi trascinare da essi
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