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84868907916
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Alcuni fossili ritrovati nella provincia sudafricana di Gauteng (la stessa di Johannesburg) fanno presumere che il primo homo sapiens sapiens abbia avuto origine in Africa; il sito di tali ritrovamenti è stato definito, per questo motivo, «the eradle of humankind» , la culla dell'umanità.
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Alcuni fossili ritrovati nella provincia sudafricana di Gauteng (la stessa di Johannesburg) fanno presumere che il primo homo sapiens sapiens abbia avuto origine in Africa; il sito di tali ritrovamenti è stato definito, per questo motivo, «the eradle of humankind» , la culla dell'umanità.
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84868893256
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Conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente e lo sviluppo (UNCED) svoltasi a Rio de Janeiro dal 3 al 14 giugno 1992. La letteratura in materia è vastissima: per tutti si vedano GARAGUSO & MARCHISIO (a cura di), Rio 1992: vertice per la terra, Milano, 1993;
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Conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente e lo sviluppo (UNCED) svoltasi a Rio de Janeiro dal 3 al 14 giugno 1992. La letteratura in materia è vastissima: per tutti si vedano GARAGUSO & MARCHISIO (a cura di), Rio 1992: vertice per la terra, Milano, 1993;
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84868893268
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The Johannesburg Declaration on Sustainable Development - From our Origins to the Future, 4 September 2002, Doc. A/CONF.199/L.6/Rev.2, e Rev.2/Corr.1. La versione aggiornata della Declaration, datata 10 settembre 2002, è disponibile sul sito ufficiale del WSSD (www.johannesburgsummit.org).
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The Johannesburg Declaration on Sustainable Development - From our Origins to the Future, 4 September 2002, Doc. A/CONF.199/L.6/Rev.2, e Rev.2/Corr.1. La versione aggiornata della Declaration, datata 10 settembre 2002, è disponibile sul sito ufficiale del WSSD (www.johannesburgsummit.org).
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84868907918
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Draft Plan of Implementation of the World Summit on Sustainable Development - Draft Report of the Main Committee, 4 September 2002, Doc. A/CONF.199/L.3, e L.3/ Add.1-12. La versione aggiornata del Plan of Implementation, datata 23 settembre 2002, è disponibile sul sito ufficiale del vertice (www.johannesburgsummit.org).
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Draft Plan of Implementation of the World Summit on Sustainable Development - Draft Report of the Main Committee, 4 September 2002, Doc. A/CONF.199/L.3, e L.3/ Add.1-12. La versione aggiornata del Plan of Implementation, datata 23 settembre 2002, è disponibile sul sito ufficiale del vertice (www.johannesburgsummit.org).
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84868912192
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Acqua e servizi sanitari, energia, salute e ambiente, agricultura, biodiversità e gestione degli ecosistemi (un «pacchetto» di temi denominato «WEHAB issues», si veda www. johannesburgsummit.org/html/documents/wehab-papers.html, nonché altri «cross-sectoral issues» e l'applicazione a livello regionale dello sviluppo sostenibile. Diversamente dal tradizionale modo di procedere delle conferenze delle Nazioni Unite, il tema all'ordine del giorno veniva discusso in una tavola rotonda all'interno della stessa plenaria, cui partecipavano gli stakeholders di volta in volta le organizzazioni internazionali competenti, le popolazioni indigene, i sindacati, le organizzazioni commerciali e industriali, i giovani, le donne, gli enti locali, le ONG, la comunità scientifica e così via, moderata da un inviato speciale del Segretario generale del WSSD. Dalla discussione interattiva il moderatore estrapolava
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Acqua e servizi sanitari, energia, salute e ambiente, agricultura, biodiversità e gestione degli ecosistemi (un «pacchetto» di temi denominato «WEHAB issues» - si veda www. johannesburgsummit.org/html/documents/wehab-papers.html), nonché altri «cross-sectoral issues» e l'applicazione a livello regionale dello sviluppo sostenibile. Diversamente dal tradizionale modo di procedere delle conferenze delle Nazioni Unite, il tema all'ordine del giorno veniva discusso in una tavola rotonda all'interno della stessa plenaria, cui partecipavano gli stakeholders (di volta in volta le organizzazioni internazionali competenti, le popolazioni indigene, i sindacati, le organizzazioni commerciali e industriali, i giovani, le donne, gli enti locali, le ONG, la comunità scientifica e così via), moderata da un inviato speciale del Segretario generale del WSSD. Dalla discussione interattiva il moderatore estrapolava due domande da rivolgere agli Stati, cui poi cedeva la parola per la discussione. Per un resoconto dei risultati si veda il rapporto in Doc. A/ CONF.199/L.2/Add.1-3 e A/CONF.199/16 e 16/Add.1-3.
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60949111650
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Si veda il rapporto in Doc. A/CONF.199/L.2/Add.4e A/CONF. 199/17 e17/Add.1.
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Si veda il rapporto in Doc. A/CONF.199/L.2/Add.4e A/CONF. 199/17 e17/Add.1.
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84868893265
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Fra i quali, per esempio, la presentazione dei risultati delle attività relative al 2002, dichiarato dalle Nazioni Unite come Anno Internazionale delle Montagne (UN Doc. A/RES/53/24 of 19 November 1998). Si veda www.johannesburgsummit.org/html/basic-info/sideevents.html e www.johannesburgsummit.org/html/basic-info/parallel-ivents.html.
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Fra i quali, per esempio, la presentazione dei risultati delle attività relative al 2002, dichiarato dalle Nazioni Unite come Anno Internazionale delle Montagne (UN Doc. A/RES/53/24 of 19 November 1998). Si veda www.johannesburgsummit.org/html/basic-info/sideevents.html e www.johannesburgsummit.org/html/basic-info/parallel-ivents.html.
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60949086977
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Si veda Type II Partnership Inititives Summary (Doc. A/CONF.199/CRP.5 e CRP.5/Add. 1) e www.johannesburgsummit.org/html/ sustainable-dev/partnership-initiatives.html.
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Si veda Type II Partnership Inititives Summary (Doc. A/CONF.199/CRP.5 e CRP.5/Add. 1) e www.johannesburgsummit.org/html/ sustainable-dev/partnership-initiatives.html.
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84868892697
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Sul vertice della società civile, al termine del quale è stata anche adottata una «Civil Society Declaration», si veda www.worldsummit.org.za. Tra le attività svolte dalle ONG vale la pena menzionare l'ottimo contributo dato dal centro della World Conservation Union (IUCN) appositamente istituito a Johannesburg in occasione del WSSD (www.iucn.org/wssd).
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Sul vertice della società civile, al termine del quale è stata anche adottata una «Civil Society Declaration», si veda www.worldsummit.org.za. Tra le attività svolte dalle ONG vale la pena menzionare l'ottimo contributo dato dal centro della World Conservation Union (IUCN) appositamente istituito a Johannesburg in occasione del WSSD (www.iucn.org/wssd).
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60949102642
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Doc A/CONF.151/26
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Doc A/CONF.151/26.
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60949103292
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Fourth Preparatory Committee for the World Summit on Sustainable Development (Bali, 27 maggio-7 giugno 2002). Per la versione provvisoria del Plan of Implementation adottata dalla PrepComIV si veda Doc. A/CONF.199/L.1, 26 giugno 2002.
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Fourth Preparatory Committee for the World Summit on Sustainable Development (Bali, 27 maggio-7 giugno 2002). Per la versione provvisoria del Plan of Implementation adottata dalla PrepComIV si veda Doc. A/CONF.199/L.1, 26 giugno 2002.
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84868893262
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La Conferenza principale composta dai rappresentanti degli Stati, il «Main Committee», ha spesso delegato i negoziati ad un gruppo detto «Vienna Group», composto dagli stessi rappresentanti, ma formalmente distinto per la procedura di lavoro: ispirato dallo stile di negoziato relativo al Protocollo sulla«biosicurezza» della Convenzione sulla diversità biologica (Cartagena Protocol on Biosafety to the Convention on Biological Diversity, Montreal, 29 gennaio 2000, nel Vienna Group gli Stati non prendevano la parola individualmente ma erano riuniti in gruppi di interesse che parlavano per il tramite di un solo portavoce, garantendo così una maggiore agilità e speditezza dei lavori. Le questioni irrisolte all'interno del Main Committee sono state poi riferite alla riunione dei Ministři (chiamata «Johannesburg Setting») nella seconda settimana di lavori, per raggiungere un
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La Conferenza principale composta dai rappresentanti degli Stati, il «Main Committee», ha spesso delegato i negoziati ad un gruppo detto «Vienna Group», composto dagli stessi rappresentanti, ma formalmente distinto per la procedura di lavoro: ispirato dallo stile di negoziato relativo al Protocollo sulla«biosicurezza» della Convenzione sulla diversità biologica (Cartagena Protocol on Biosafety to the Convention on Biological Diversity, Montreal, 29 gennaio 2000), nel Vienna Group gli Stati non prendevano la parola individualmente ma erano riuniti in gruppi di interesse che parlavano per il tramite di un solo portavoce, garantendo così una maggiore agilità e speditezza dei lavori. Le questioni irrisolte all'interno del Main Committee sono state poi riferite alla riunione dei Ministři (chiamata «Johannesburg Setting») nella seconda settimana di lavori, per raggiungere un compromesso politico.
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84868893263
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Diversi gruppi ristretti chiamati «contactgroups», nonché sedute di negoziati informali su specifiche questioni, denominati «bubbles», entrambi chiamati a riferire al Main Committee per l'adozione formale delle soluzioni discusse a livello ristretto.
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Diversi gruppi ristretti chiamati «contactgroups», nonché sedute di negoziati informali su specifiche questioni, denominati «bubbles», entrambi chiamati a riferire al Main Committee per l'adozione formale delle soluzioni discusse a livello ristretto.
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60949114334
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Come per esempio, l'alleanza dei piccoli paesi insulari, preoccupati del proprio difficile sviluppo e delle minacce dei cambiamenti climatici, o i paesi produttori di petrolio, naturalmente restii ad accettare restrizioni in materia di uso di combustibile fossile o un eccessivo impulso alio sviluppo delle fonti di energia rinnovabile
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Come per esempio, l'alleanza dei piccoli paesi insulari, preoccupati del proprio difficile sviluppo e delle minacce dei cambiamenti climatici, o i paesi produttori di petrolio, naturalmente restii ad accettare restrizioni in materia di uso di combustibile fossile o un eccessivo impulso alio sviluppo delle fonti di energia rinnovabile.
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60949097137
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I. Introduction, II. Poverty Eradication, III. Changing Unsustainable Patterns of Consumption and Production, IV. Protecting and Managing the Natural Resource Base of Economic and Social Development, V. Sustainable Development in a Globalizing World, VI. Health and Sustainable Development, VII. Sustainable Development of Small Island Developing States, VIII. Sustainable Development for Africa, VIIIbis. Other Regional Initiatives, IX. Means of Implementation, X. Institutional Framework for Sustainable Development
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I. Introduction, II. Poverty Eradication, III. Changing Unsustainable Patterns of Consumption and Production, IV. Protecting and Managing the Natural Resource Base of Economic and Social Development, V. Sustainable Development in a Globalizing World, VI. Health and Sustainable Development, VII. Sustainable Development of Small Island Developing States, VIII. Sustainable Development for Africa, VIIIbis. Other Regional Initiatives, IX. Means of Implementation, X. Institutional Framework for Sustainable Development.
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84868907917
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United Nations General Assembly Resolution 55/2, 18 settembre 2000 (Doc. A/ RES/55/2, con cui gli Stati membri delle Nazioni Unite si sono impegnati a raggiungere entro il 2015 (facendo riferimento al 1990 come anno base) i cd. «Millennium Development Goals» per esempio dimezzare il numero di persone che vivono sotto la soglia della povertè e che soffrono la fame; fermare la diffusione dell'AIDS e di altre malattie in attuale fase di recrudescenza e fornire l'accesso a medicinali di prima necessita nei paesi in via di sviluppo; dimezzare il numero delle persone che non hanno accesso all'acqua potabile; garantire a tutti i bambini l'istruzione elementare obbligatoria ed eliminare la discriminazione nei confronti delle donne nel settore dell'istruzione; integrare il principio dello sviluppo sostenibile in tutte le politiche nazionali; invertire l'attuale trend di costante perdita delle risorse naturali; lanciare un'alleanza mondiale per lo svilup
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United Nations General Assembly Resolution 55/2, 18 settembre 2000 (Doc. A/ RES/55/2), con cui gli Stati membri delle Nazioni Unite si sono impegnati a raggiungere entro il 2015 (facendo riferimento al 1990 come anno base) i cd. «Millennium Development Goals» (per esempio dimezzare il numero di persone che vivono sotto la soglia della povertè e che soffrono la fame; fermare la diffusione dell'AIDS e di altre malattie in attuale fase di recrudescenza e fornire l'accesso a medicinali di prima necessita nei paesi in via di sviluppo; dimezzare il numero delle persone che non hanno accesso all'acqua potabile; garantire a tutti i bambini l'istruzione elementare obbligatoria ed eliminare la discriminazione nei confronti delle donne nel settore dell'istruzione; integrare il principio dello sviluppo sostenibile in tutte le politiche nazionali; invertire l'attuale trend di costante perdita delle risorse naturali; lanciare un'alleanza mondiale per lo sviluppo -«globalpartnership for development» - e per la lotta alla povertè basata su un sistema finanziario e di scambi commerciali trasparente e non discriminatorio, tenendo conto delle esigenze dei paesi meno sviluppati e rendendo disponibili i benefici derivanti dall'utilizzo delle nuove tecnologie).
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84868892694
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Essi prevedono il dimezzamento, entro il 2015, del numero delle persone che vivono al di sotto della soglia della povertà (meno di 1 US$ al giorno), che soffrono la fame, che non hanno accesso all'acqua potabile, o che non hanno accesso a condizioni igienico-sanitarie di base (para. 6 sub. a; para. 7).
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Essi prevedono il dimezzamento, entro il 2015, del numero delle persone che vivono al di sotto della soglia della povertà (meno di 1 US$ al giorno), che soffrono la fame, che non hanno accesso all'acqua potabile, o che non hanno accesso a condizioni igienico-sanitarie di base (para. 6 sub. a; para. 7).
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84868893259
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La proposta, portata avanti dal G-77 con la Cina, veniva osteggiata soprattutto dall'Unione europea e dalla Norvegia, restie a creare nuovi fondi per lo sviluppo quando i paesi più industrializzati hanno già assunto impegni finanziari in merito (infra, nota 34). Nonostante tali resistenze, la costituzione del fondo veniva comunque accettata nella sua formula originale già approvata nel documento provvisorio di Bali: il fondo avrè natura voluntaria, verrà creato nell'ambito delle Nazioni Unite e funzionerè secondo le modalitè stabilite dall'Assemblea Generale, in modo da evitare sovrapposizioni e ridondanze con fondi preesistenti (para. 6 sub. b).
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La proposta, portata avanti dal G-77 con la Cina, veniva osteggiata soprattutto dall'Unione europea e dalla Norvegia, restie a creare nuovi fondi per lo sviluppo quando i paesi più industrializzati hanno già assunto impegni finanziari in merito (infra, nota 34). Nonostante tali resistenze, la costituzione del fondo veniva comunque accettata nella sua formula originale già approvata nel documento provvisorio di Bali: il fondo avrè natura voluntaria, verrà creato nell'ambito delle Nazioni Unite e funzionerè secondo le modalitè stabilite dall'Assemblea Generale, in modo da evitare sovrapposizioni e ridondanze con fondi preesistenti (para. 6 sub. b).
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60949089966
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Ma si veda anche infra, para. 7.
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Ma si veda anche infra, para. 7.
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84868912186
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Si può confrontare, a titolo esemplificativo, la versione adottata a Johannesburg di parte dei paragrafo 19 sub. e («With a sense of urgency, substantially increase the global share of renewable energy sources with the objective of increasing its contribution to total energy supply, recognizing the role of national and voluntary regional targets as well as initiatives, where they exist, )», enfasi aggiunte, con le proposte relative alio stesso paragrafo contenute nel documento di Bali e sostenute dall'Unione europea («, increasing the global share to at least 15% of total primary energy supply by 2010, To achieve this all countries should adopt and implement ambitious national goals, For industrialized countries, these goals should aim at an increase in the share of renewable energy sources of total primary energy supply by at least 2 percentage points of total energy supply by 2010 relative to 2000
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Si può confrontare, a titolo esemplificativo, la versione adottata a Johannesburg di parte dei paragrafo 19 sub. e («With a sense of urgency, substantially increase the global share of renewable energy sources with the objective of increasing its contribution to total energy supply, recognizing the role of national and voluntary regional targets as well as initiatives, where they exist (...)» - enfasi aggiunte), con le proposte relative alio stesso paragrafo contenute nel documento di Bali e sostenute dall'Unione europea («(...) [increasing the global share to at least 15% of total primary energy supply by 2010]. [To achieve this all countries should adopt and implement ambitious national goals.] [For industrialized countries, these goals should aim at an increase in the share of renewable energy sources of total primary energy supply by at least 2 percentage points of total energy supply by 2010 relative to 2000.] (...)» - efasi aggiunte).
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84868912189
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L'attuale formula («Renew the commitment (...) to sound management of chemicals (...) inter alia, aiming to achieve by 2020 that chemicals are used and produced in ways that lead to the minimization of significant adverse effects on human health and the environment (...)» - enfasi aggiunte) è più debole di quella originarimente proposta dall'UE.
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L'attuale formula («Renew the commitment (...) to sound management of chemicals (...) inter alia, aiming to achieve by 2020 that chemicals are used and produced in ways that lead to the minimization of significant adverse effects on human health and the environment (...)» - enfasi aggiunte) è più debole di quella originarimente proposta dall'UE.
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60949105208
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Montego Bay
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United Nations Convention on the Law of the Sea, 10 dicembre
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United Nations Convention on the Law of the Sea, Montego Bay, 10 dicembre 1982, in International Legal Materials (ILM), 1982, 21, p. 1261.
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(1982)
International Legal Materials (ILM), 1982
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60949103817
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United Nations Convention on Biological Diversity, Nairobi, 22 giugno 1992, in ILM, 1992, 31, p. 818.
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(1992)
United Nations Convention on Biological Diversity, Nairobi, 22 giugno 1992, in ILM
, vol.31
, pp. 818
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60949089965
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Supra, nota 13.
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Supra, nota 13.
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84868912190
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La GEF è un ente creato nel 1991 dalla Banca mondiale, dal Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP) e dal Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP), per finanziare progetti di protezione dell'ambiente.
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La GEF è un ente creato nel 1991 dalla Banca mondiale, dal Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP) e dal Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP), per finanziare progetti di protezione dell'ambiente.
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60949085571
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Convention to Combat Desertification in Those Countries Experiencing Drought and/or Desertification, Particularly in Africa, Parigi, 17 giugno 1994, in ILM, 1994, 33, p. 1332.
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(1994)
Convention to Combat Desertification in Those Countries Experiencing Drought and/or Desertification, Particularly in Africa, Parigi, 17 giugno 1994, in ILM
, vol.33
, pp. 1332
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84868893260
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Vi è poi una specifica disposizione che incoraggia i paesi sviluppati ad assistere, in materia tecnica e finanziaria, in particolare i paesi africani nell'applicazione della Convenzione sulla desertificazione (para. 57).
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Vi è poi una specifica disposizione che incoraggia i paesi sviluppati ad assistere, in materia tecnica e finanziaria, in particolare i paesi africani nell'applicazione della Convenzione sulla desertificazione (para. 57).
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60949112471
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Convention on Wetlands of International Importance, Ramsar, 2 febbraio 1971, in ILM, 1972, 11, p. 963.
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(1972)
Convention on Wetlands of International Importance, Ramsar, 2 febbraio 1971, in ILM
, vol.11
, pp. 963
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84868912191
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Si veda, in particolare, la Doha WTO Ministerial Declaration del 14 novembre 2001 (Doc WT/MIN(01)/DEC/1, 20 novembre 2001), richiamata più volte nel Plan of Implementation (si veda, per esempio, il para. 86).
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Si veda, in particolare, la Doha WTO Ministerial Declaration del 14 novembre 2001 (Doc WT/MIN(01)/DEC/1, 20 novembre 2001), richiamata più volte nel Plan of Implementation (si veda, per esempio, il para. 86).
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60949090454
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In termini analoghi il tema viene trattato anche nel cap. X (para. 122 sub. f).
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In termini analoghi il tema viene trattato anche nel cap. X (para. 122 sub. f).
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60949111153
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Para. 46-47, 49
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Para. 46-47, 49.
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60949085733
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Si veda il Principio 7 della Dichiarazione di Rio (Declaration of the UN Conference on Environment and Development, Rio de Janeiro, 13 giugno 1992, in ILM, 1992, 31, p. 876).
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Si veda il Principio 7 della Dichiarazione di Rio (Declaration of the UN Conference on Environment and Development, Rio de Janeiro, 13 giugno 1992, in ILM, 1992, 31, p. 876).
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84868893261
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Incluso, in particolare, l'impegno di destinare lo 0.7% del prodotto interno lordo all'assistenza verso i paesi in via di sviluppo come «Official Development Assistance» o ODA (para. 79 sub. a).
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Incluso, in particolare, l'impegno di destinare lo 0.7% del prodotto interno lordo all'assistenza verso i paesi in via di sviluppo come «Official Development Assistance» o ODA (para. 79 sub. a).
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84868892695
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Attraverso un trattamento speciale per i paesi in via di sviluppo, in particolare favorendo il loro accesso ai mercati dei paesi industrializzati e la competitivit̀ dei loro prodotti, con l'eliminazione di barriere tariffarie e non tariffarie e di misure protezionistiche nei paesi industrializzati para. 86-87
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Attraverso un trattamento speciale per i paesi in via di sviluppo, in particolare favorendo il loro accesso ai mercati dei paesi industrializzati e la competitivit̀ dei loro prodotti, con l'eliminazione di barriere tariffarie e non tariffarie e di misure protezionistiche nei paesi industrializzati (para. 86-87).
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60949100368
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Sulla questione si veda SCHOENBAUM, Free International Trade and Protection of the Environment: Irreconcilable Conflict?, in American Journal of International Law (AJIL), 1992, p. 700;
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Sulla questione si veda SCHOENBAUM, Free International Trade and Protection of the Environment: Irreconcilable Conflict?, in American Journal of International Law (AJIL), 1992, p. 700;
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84868910172
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Les mesures commerciales au service de laprotection de l'environnement
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LANG, Les mesures commerciales au service de laprotection de l'environnement, in Revue Générale de Droit International Public, 1995, p. 545;
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(1995)
Revue Générale de Droit International Public
, pp. 545
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LANG1
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0042731185
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International Trade and Protection of the Environment: The Continuing Search for Reconciliation
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SCHOENBAUM, International Trade and Protection of the Environment: the Continuing Search for Reconciliation, in AJIL, 1997, p. 268;
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(1997)
AJIL
, pp. 268
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SCHOENBAUM1
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40
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0344518121
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A Call for Coherence in International Law. Praises for the Prohibition Against Clinical Isolation in WTO Dispute Settlement
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MARCEAU, A Call for Coherence in International Law. Praises for the Prohibition Against «Clinical Isolation» in WTO Dispute Settlement, in Journal of World Trade, 1999, p. 87;
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(1999)
Journal of World Trade
, pp. 87
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MARCEAU1
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60949106599
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Agreement on Trade Related Aspects of Intellectual Property Rights - Annex 1C of the Marrakesh Agreement Establishing the World Trade Organization, Marrakesh, 15 aprile 1994 (per il testo si veda il sito ufficiale dell'OMC www.wfo.org).
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Agreement on Trade Related Aspects of Intellectual Property Rights - Annex 1C of the Marrakesh Agreement Establishing the World Trade Organization, Marrakesh, 15 aprile 1994 (per il testo si veda il sito ufficiale dell'OMC www.wfo.org).
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60949104488
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Cfr. i Principi 10 e 17 della Dichiarazione di Rio (supra, nota 33).
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Cfr. i Principi 10 e 17 della Dichiarazione di Rio (supra, nota 33).
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84868907915
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«We commit ourselves to the Johannesburg Plan of Implementation and to expedite the achievement of the time-bound, socio-economic and environmental targets contained therein» Johannesburg Declaration, para. 36
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«We commit ourselves to the Johannesburg Plan of Implementation and to expedite the achievement of the time-bound, socio-economic and environmental targets contained therein» (Johannesburg Declaration, para. 36).
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84868912184
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Particolare enfasi viene posta sul proposito di combattere la discriminazione nei confronti delle donne (para. 20), sulla necessita di rispettare gli impegni in termini di ODA (cfr. supra, nota 34) (para. 22), sul ruolo delle popolazioni indigene (para. 25), del settore privato (para. 27) e sulla necessita di stabilire rególe per la responsabilità delle imprese in campo ambientale e sociale (para. 29).
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Particolare enfasi viene posta sul proposito di combattere la discriminazione nei confronti delle donne (para. 20), sulla necessita di rispettare gli impegni in termini di ODA (cfr. supra, nota 34) (para. 22), sul ruolo delle popolazioni indigene (para. 25), del settore privato (para. 27) e sulla necessita di stabilire rególe per la responsabilità delle imprese in campo ambientale e sociale (para. 29).
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60949089804
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Para. 11-15
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Para. 11-15.
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84868892691
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La questione dei Principi di Rio (i principi incorporati nella Dichiarazione di Rio per cui si veda supra, nota 33) è stata fra le più dibattute dell'intero negoziato. Nel Plan of Implementation vi è un richiamo generico e indiretto alla Dichiarazione di Rio nella parte relativa al quadro istituzionale per lo sviluppo sostenibile: «(...) Measures aimed at strengthening such a framework should build on (...) the principles of the Rio Declaration on Environment and Development» (para. 120 - enfasi aggiunta).
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La questione dei Principi di Rio (i principi incorporati nella Dichiarazione di Rio per cui si veda supra, nota 33) è stata fra le più dibattute dell'intero negoziato. Nel Plan of Implementation vi è un richiamo generico e indiretto alla Dichiarazione di Rio nella parte relativa al quadro istituzionale per lo sviluppo sostenibile: «(...) Measures aimed at strengthening such a framework should build on (...) the principles of the Rio Declaration on Environment and Development» (para. 120 - enfasi aggiunta).
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84868892692
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L'unico principio richiamato con una certa continuità è il principio delle responsabilità comuni ma differenziate (supra, nota 33, la cui inclusione è stata sostenuta con forza dai paesi in via di sviluppo per giustificare un impegno maggiore sullo sviluppo sostenibile da parte dei paesi industrializzati, in particolare in materia di assistenza finanziaria. Uno dei principi più controversi di Rio, il ed. «principio precauzionale» (Principio 15 della Dichiarazione di Rio, denominato nel Plan of Implementation «approccio» precauzionale) è menzionato raramente (in particolare nell'ambito della riduzione della produzione e dell'utilizzo di prodotti chimici nocivi, para. 22, nonostante fosse stato invocato in molte occasioni, soprattutto dall'Unione europea. Per il resto, pochi altri principi vengono richiamati esplicitamente e in generale il Principio 10 sull'informazione al pubblico in materia ambientale n
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L'unico principio richiamato con una certa continuità è il principio delle responsabilità comuni ma differenziate (supra, nota 33), la cui inclusione è stata sostenuta con forza dai paesi in via di sviluppo per giustificare un impegno maggiore sullo sviluppo sostenibile da parte dei paesi industrializzati, in particolare in materia di assistenza finanziaria. Uno dei principi più controversi di Rio, il ed. «principio precauzionale» (Principio 15 della Dichiarazione di Rio, denominato nel Plan of Implementation «approccio» precauzionale) è menzionato raramente (in particolare nell'ambito della riduzione della produzione e dell'utilizzo di prodotti chimici nocivi - para. 22), nonostante fosse stato invocato in molte occasioni, soprattutto dall'Unione europea. Per il resto, pochi altri principi vengono richiamati esplicitamente e in generale (il Principio 10 sull'informazione al pubblico in materia ambientale nel para. 119ter), mentre nella maggior parte dei casi, essi vengono collegati esclusivamente a problemi specifici (come nel caso del principio «chi inquina paga» - Principio 16 della Dichiarazione di Rio - che è menzionato in relazione ai metodi di produzione insostenibili nei para. 14 sub. b, 18 sub. b) o il riferimento ad essi è solo indiretto (per esempio per il principio della valutazione di impatto ambientale nel para. 119decies). Mancano dei tutto, infine, i richiami (diretti o indiretti) ad altri dei principi di Rio che pure dal 1992 avevano trovato spazio in mold strumenti internazionali, come il principio che gli Stati non possono inquinare oltre i propri confini nazionali (Principio 2 della Dichiarazione di Rio), quello della ed. «equit̀ intergenerazionale» (Principio 3 della Dichiarazione di Rio) e, infine, nel Plan of Implementation non si parla pressoché mai (salvo nel para. 33 sul trasporto via mare di sostanze pericolose) di responsabilità per danni all'ambiente (cfr. Principio 13 della Dichiarazione di Rio).
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